EF Magazine

Come ridurre la plastica?

Meno rifiuti, più creatività
22 Maggio 2018
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2 min. di lettura

Li troviamo camminando per le strade delle nostre città. A volte sono ammucchiati a ridosso dei cassonetti della spazzatura, altre sono abbandonati lungo le strade. Sono rifiuti e, nella maggior parte dei casi, sono di plastica. Il loro tasso di inquinamento è estremamente elevato. L’Unione Europea fa sapere che, ogni anno, ne vengono prodotti 25 milioni di tonnellate e che l’85% di questo cumulo di spazzatura finisce sulle spiagge. Il dato più sconcertante riguarda la percentuale di riciclo: solo il 30% di questi scarti viene riutilizzato. Com’è possibile che si arrivi a consumare una quantità tanto elevata di plastica? Per rispondere a questa domanda basta analizzare i beni che acquistiamo e che, quasi sempre, contengono o sono contenuti in imballaggi di plastica. Pensiamo, per esempio, a un’azione semplice e quotidiana come la spesa al supermercato e a quanti oggetti contenenti plastica acquistiamo ogni giorno. È stato stimato che, se non ci sarà un’inversione di rotta, nel 2050 i nostri oceano conterranno più plastica che pesci. Inoltre, gli scienziati della Ghent University hanno calcolato che gli amanti dei molluschi stanno già mangiando inconsapevolmente 11mila frammenti di plastica all’anno.

Il 16 gennaio 2018, l’Unione Europea ha annunciato l’obiettivo di rendere riciclabili tutti gli imballaggi e ha stabilito di volerlo raggiungere entro il 2030. Un aiuto significativo, in questo senso, può arrivare dalla creatività.

Ecco alcune soluzioni, innovative e lungimiranti, che potrebbero agevolare la lotta ai rifiuti di plastica. Cannucce sostenibili - Le imprenditrici Ann Tucker e Chelsea Briganti hanno ideato la Lolistraw: una cannuccia che definiscono biodegr(edibile) perché è sia biodegradabile che edibile. Il principale ingrediente è l’alga marina e possono essere aggiunti diversi aromi o sostanze nutritive. Il materiale può essere utilizzato anche per creare bicchieri, pronti anch’essi da mangiare subito dopo l’uso. Plastica is the new seta - Gli stilisti eco Vin e Omi contribuiscono a ridurre la quantità di plastica nelle discariche sia riciclando il materiale, che diventa un tessuto simile alla seta, che utilizzandolo grezzo sulle loro creazioni.  La sfera da bere - la Ooho è una sfera dalla consistenza gellosa e trasparente realizzata con sostanze naturali e alga marina. La Skipping Rocks Lab la propone come alternativa per sostituire le bottiglie in Pet, quelle comunemente usate per contenere l’acqua. Le menti dietro il progetto sono quelle di Pierre-Yves Paslier e Rodrigo García González. Via la plastica dai supermercati - Siân Sutherland è un’imprenditrice 56enne che ha co-fondato il gruppo A plastic planet. La donna ha realizzato che andando al supermercato, si è letteralmente sommersi dalla plastica e non c’è scelta. Dunque, l’obiettivo del suo gruppo è far sì che in ogni supermercato sia presente un reparto senza confezioni in plastica.