EF Magazine

Anima digitale

Gli avatar che ci rimpiazzeranno
16 Gennaio 2018
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2 min. di lettura

Quante volte, sopraffatti dalla quantità di impegni e scadenze, avete invocato uno sdoppiamento? Ecco, qualcuno si è spinto oltre. Una startup californiana, guidata da due imprenditori della Silicon Valley, ha creato degli avatar digitali che imparano da ciò che facciamo per poi rimpiazzarci su richiesta. Tutto comincia con un selfie e un audio di pochi minuti: al sistema d’intelligenza artificiale Oben basta così poco per confezionare un’anima virtuale su misura. Queste copie tridimensionali hanno il nostro volto, la nostra voce e si comportano come noi. Ci somigliano così tanto da diventare, quasi, identici.

Lavoro, famiglia, tempo libero: l'io digitale può venirci in soccorso e semplificarci la vita tutte le volte che non abbiamo abbastanza tempo da dedicare a ciò che per noi conta di più.

Le potenziali applicazioni di questa tecnologia sono infinite. Una delle più promettenti è in ambito medico. I pazienti più anziani, per esempio, potrebbero fare affidamento sull’avatar del proprio medico sempre pronto a ricordare loro quali e quante medicine prendere ogni giorno. Di un aiuto significativo, inoltre, potrebbero giovare anche gli studenti: niente male ricevere delle dritte sullo studio in tempo reale direttamente dagli avatar dei propri professori. Pensando a scenari un poco più frivoli, infine, la startup californiana promette di ravvivare le serate di karaoke tra amici grazie all’apparizione di una celebre pop-star in formato digitale. L’idea è di Nikhil Jain, co-fondatore e CEO della startup, che ha raccontato: «Tre anni fa, ero spesso fuori casa perché impegnato in viaggi d’affari. Mia moglie era furiosa perché durante quei viaggi i nostri tre figli, abituati ad avermi accanto prima di dormire, non volevano andare a letto». Così, lui e il suo socio Adam Zheng hanno deciso di risolvere il problema con la tecnologia: «Ora, quando non ci sono, è il mio io digitale a tenere a bada i bambini. Racconta loro le storie della buonanotte e li manda a nanna. Ma può anche avere il tempo di imparare una nuova lingua, o di partecipare alle riunioni al mio posto».