EF Magazine

Sulla strada della smart mobility

Come ci muoveremo in futuro?
17 Ottobre 2018
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2 min. di lettura

La mobilità del futuro è sempre più vicina. L’aumento delle vendite di biciclette e la presenza sul mercato di automobili a basse emissioni di CO2 ne sono la testimonianza. Citytech, il più importante convegno sulla mobilità nelle città del futuro, è stata l’occasione analizzare i dati del settore e fare il punto sull’evoluzione della smart mobility. Martin Bryggs - VicePresident, Thematic Research di Bank of America Merrill Linch – è intervenuto per fotografare i trend della mobilità a livello internazionale.

Sono quattro i driver che in questo momento guidano i più grossi investimenti mondiali: connettività, elettrificazione, mobilità condivisa e guida autonoma.

Secondo le sue previsioni, entro il 2020, i due terzi della flotta sarà connessa raddoppiando da 25 a 50 milioni di unità. L’elettrico, invece, sarà economicamente competitivo rispetto alle tecnologie endotermiche dal 2024. Una data che, grazie agli incentivi pubblici, potrebbe essere anticipata al 2019. Sul fronte della mobilità condivisa, la diffusione del modello di business di “Maas” (Mobility as a service) potrebbe portare risparmi fino al 50% sui costi di acquisto e mantenimento dell’auto privata. A questo proposito, in Finlandia, sono stati recentemente lanciati due esempi di casi pilota. Whim App è il nome di una app che integra diversi servizi di mobilità e, per un costo fisso mensile, li mette a disposizione del cittadino. Ad Helsinki è stata recentemente insignita del Nordic Smart City Award come Disruptive Innovator. La guida autonoma e i robotaxi, infine, potranno ridurre i costi per miglio fino a 1 dollaro (oggi a New York il costo per miglio è di 5 dollari). Tale prezzo può essere ulteriormente ridotto attraverso la condivisione. Le componenti tecnologiche sono il fattore più critico con un costo medio di produzione di veicolo a guida autonoma pari a circa 200 mila dollari, di cui 70% per sensori. La previsione dell’industria è di ridurre il costo di questi ultimi dagli attuali 75mila dollari a mille dollari creando le precondizioni per lo sviluppo di massa dei veicoli autonomi.