EF Magazine

Il digitale coniuga l’azienda al futuro

14 Dicembre 2018
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3 min. di lettura

Aperti all’innovazione, alle sfide, alle idee, a nuovi modi di concepire il business. Il futuro-presente dell’imprenditoria italiana passa da qui: dalla capacità di aprirsi all’innovazione digitale e alla contaminazione di idee. Due fattori che stanno cambiando il modo di fare impresa, creando un rapporto sempre più stretto tra imprenditorialità e mondo delle startup.

E’ questo in estrema sintesi il quadro che emerge dalla ricerca 2018 degli Osservatori Digital Transformation Academy e Startup Intelligence della School of Management del Politecnico di Milano, in collaborazione con PoliHub.

Nelle previsioni per il 2019 il budget per innovation e communication technologies aumenta per il 39% delle imprese italiane, con un tasso di crescita pari al 2,6%, in aumento rispetto all’anno precedente quando oscillava fra l’1,8% e l’1,9%. A fare da traino soprattutto le grandi imprese (che nel campione scelto per la ricerca sono realtà con minimo 251 e massimo 1000 dipendenti). Il 14% delle aziende prevede un aumento del budget superiore al 10%, il 25% un aumento fino al 10%.

“La crescita della spesa in chiave ICT è in costante aumento, ormai per il terzo anno consecutivo. Questo fattore, unito alla presenza di investimenti digitali anche in unità aziendali diverse dall’IT, sono ottimi segnali di maturità da parte delle aziende italiane - commenta Mariano Corso, responsabile scientifico dell’Osservatorio Digital Transformation Academy - Ma incrementare le risorse dedicate all’innovazione non è sufficiente: per gestire la velocità e la pervasività con cui il digitale sta rivoluzionando ogni settore e attività professionale, è necessario ripensare completamente i propri modelli di business, sperimentando nuove forme organizzative che coinvolgano tutte le linee”. 

Una sfida sulla quale alcune aziende sono già un passo avanti rispetto alle altre:  basta pensare a E-Qube, la challenge per startup ideata da Estra per individuare, promuovere e lanciare sul mercato le migliori idee del settore Digital&Energy, fornendo un supporto di formazione ed accelerazione a progetti imprenditoriali innovativi. Alla call4ideas promossa da Estra per il secondo anno consecutivo, si sono candidate 174 startup provenienti da 26 Paesi del mondo. A vincere sono state cinque realtà italiane, le quali parteciperanno ad un programma di accelerazione ad hoc e riceveranno un grant di investimento di importo di 20mila o 10mila euro che sarà erogato da Estra per un impegno finanziario complessivo di 80mila euro.

Il caso virtuoso di Estra è lo specchio di un quadro più generale: tornando ai risultati della nostra ricerca, un’impresa italiana su tre ha già adottato concretamente iniziative di open innovation, accogliendo e integrando stimoli di innovazione provenienti da startup, università e centri di ricerca. Consapevoli che, per affrontare il vortice della trasformazione digitale, per creare più valore ed aumentare la competitività sul mercato, non ci si può più basare, soltanto, su idee e risorse interne. La rivoluzione digitale impone nuovi modelli di business, aperti e partecipativi.

Il mondo delle startup è visto come uno degli ecosistemi di riferimento se si vuole fare innovazione: il 33% delle imprese ha collaborazioni già attive con startup e il 21% ha intenzione di avviarne a breve. La percentuale di collaborazioni attive aumenta notevolmente fra le grandissime imprese (quelle con più di 1000 dipendenti), mentre scende fra le medie (tra i 50 e i 250 dipendenti), anche se il 18% ha manifestato l’interesse a farlo in futuro. Quasi un’impresa su due fa attività di startup intelligence, senza dimenticare chi promuove call4ideas, startup o contest (29%). Come Estra con E-Qube.