EF Magazine

Lotta smart agli sprechi

Una app per non buttare il cibo
9 Novembre 2017
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2 min. di lettura

Tonnellate di cibo buttate ogni anno. Lo spreco alimentare, dal 1974 a oggi, è aumentato del 50%. Solo di recente, però, complice anche la crisi economica, ha cominciato a essere considerato come un vero problema. Nel mondo, più del 30% del cibo prodotto per il consumo alimentare umano viene sprecato. Secondo la FAO, una simile quantità potrebbe sfamare l’intera popolazione dell’Africa Sub Sahariana. Solo in Italia, la quantità di cibo che viene sprecata in un solo anno potrebbe bastare per nutrire quasi 44 milioni e mezzo di persone. Evitare lo spreco alimentare è una missione che tante fette della società civile, dell'industria e del mondo politico si sono dati.

Per combattere questa piaga, una ragazza inglese ha inventato Olio: una app che permette ai possessori di cibo ‘indesiderato’ di entrare in contatto con chi invece quello stesso cibo lo accetta volentieri.

Si tratta di un’invenzione che può aiutare a dare il proprio contributo nella lotta contro lo spreco alimentare direttamente dalla propria casa, il luogo dove con facilità si butta invece di condividere e regalare. Il funzionamento della app è semplice: si prende l’alimento che non si vuole, gli si fa una foto e lo si posta dando istruzioni per il recupero. Bar, ristoranti e panifici potrebbero per smaltire l’invenduto della giornata senza sprecare.

L’idea è di Tessa Cook, figlia di un produttore di latticini dello Yorkshire, che nel ha dato vita al progetto insieme all’amica Saasha Celestial-One. Tutto è nato da un trasloco: Tessa doveva lasciare una casa ma si è accorta di avere il frigo pieno di cibo che sarebbe finito nella spazzatura. Lo ha preso e ha cominciato a fare il giro del vicinato per regalarlo. Lì ha capito che si poteva fare qualcosa e ha coinvolto una vecchia amica di Stanford, Saasha, per dar vita al suo progetto. Da allora, l’app è stata scaricata oltre 180mila volte, ha guadagnato 11mila volontari e oltre 207mila persone l’hanno usata, facendo sì che venissero salvati 254.164 prodotti. Il vero scoglio è riuscire ad aggregare quante più persone possibili in una stessa area, in modo da facilitare la condivisione. Funziona molto bene negli Stati Uniti, in Svezia e a Londra. Le catene inglesi di supermarket Sainsbury’s e Morrison’s hanno collaborato con Olio per attuare iniziative con l’obiettivo di ridurre lo spreco alimentare. E come si dice, chi fa del bene agli altri fa del bene anche a se stesso. Per le due fondatrici di Olio, infatti, il profitto non è in conflitto con la natura sociale del progetto. L’idea è di guadagnare rivolgendosi a chi vuole un accesso prioritario alle liste di cibo e aggiungendo annunci. Senza dimenticare lo scopo primario: “Il nostro obiettivo ambizioso è che centinaia di milioni di persone in tutto il mondo usino Olio per condividere le nostre risorse più preziose invece che buttarle nella spazzatura”.