EF Magazine

Energia mondiale

5 squadre da tifare
19 Giugno 2018
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3 min. di lettura

Facciamo finta di niente, ma la verità è che non riusciamo a pensare ad altro. Professiamo indifferenza, pratichiamo il distacco, neghiamo ogni forma di coinvolgimento. A chi ci interroga sul tema, rispondiamo con ostentata sufficienza: i Mondiali chi? Eppure, sappiamo bene che sotto quella scorza da duri e ignari, batte un cuore da tifosi che non vede l’ora di ricominciare a battere. Un maxi schermo al centro della piazza, il suono di un clacson che rimbomba per la strada, una t-shirt azzurra che spunta dal cassetto dei vestiti estivi… ed è subito #NostalgiaCanaglia. È inutile negarlo: siamo italiani, il calcio fa parte del nostro DNA e l’energia che ci ha travolto in quella magica notte del luglio 2006, dopo più di dieci anni, continua ad animare le nostre emozioni. Sarà per questo che il boccone amaro dell’eliminazione non riusciamo proprio a mandarlo giù. Quindi, che si fa? Sapere la nostra Nazionale fuori dai giochi ci rattrista: vero. Negarci la possibilità di vivere questi Mondiali e rinunciare all’entusiasmo del tifo potrà consolarci: falso. Meglio, allora, pensare rapidamente a un piano B.

La travolgente energia di quella vittoria possiamo riviverla. E se questa volta non saranno gli Azzurri a regalarcela, vorrà dire che la andremo a cercare nelle altre squadre. Chiamatelo istinto di sopravvivenza… mondiale!

Procediamo con ordine. Prima fase: stilare una lista delle squadre che hanno più energia. Seconda fase: sceglierne una e sostenerla, finché eliminazione non ci separi.

1. __ISLANDA__ – Sono azzurri. E questo, diciamolo, ce li rende immediatamente più simpatici. Di energia, poi, ne hanno da vendere. I calciatori certo, ma soprattutto i loro tifosi. Si chiama Viking Thunder Clap, ma in molti la conoscono come Geyser Dance, ed è il tormentone che dagli scorsi Europei ha reso la tifoseria islandese famosa in tutto il mondo. Cominciate ad allenarvi. Per sostenere la vostra nuova Nazionale del cuore dovrete battere le mani a ritmo e urlare a tutta voce “HUH”; un grido di battaglia così coinvolgente da ricordarci quello con cui abbiamo acclamato l’indimenticabile rigore di Fabio Grosso. Ma questa, come ci siamo già detti, è un’altra storia. 

2. __COSTA RICA__ – Mollo tutto e vado in Costa Rica. Quante volte, sfiniti dalla fatica e provati dallo stress, ci siamo imbattuti in questa promessa? Nell’immaginario comune questo Paese è sinonimo di un luogo dove andare per staccare la spina, ricaricarsi e fare il pieno di nuova energia. Servono altri motivi per votarsi immediatamente alla causa di questa squadra? Nel dubbio ve ne serviamo altri tre: spiagge bianchissime, acqua più che cristallina, record di felicità tra i suoi abitanti… Bene, noi cominciamo a preparare le bandiere! 

3. __PANAMA__ –  Qui più che il fattore energia, scende il campo la componente simpatia. L’Italia non è ai Mondiali ma, udite udite, in compenso c’è la nazionale del Panama. Ok, comprendiamo che sulle prime questa notizia possa generare un po’ di nervosismo. Però, fermiamoci un attimo e riflettiamo con calma. L'11 ottobre, giorno in cui Panama ha ottenuto il per Mosca, è diventato giorno di festa nazionale con tanto di decreto di Stato. Ne siamo certi:  i tifosi dal cuore più tenero non potranno resistere all’ingenuo fascino di questa debuttante. 

4. __GIAPPONE__ – Dove non arriva l’ammirazione sportiva, arriva il potere dei ricordi d’infanzia. Chi è cresciuto nel culto di Holly e Benji, in fondo, spera da sempre nel trionfo della nazionale nipponica. D’altra parte tra palloni che bucano la rete, campi da calcio in salita e catapulte infernali, chi ha mai giocato a calcio con più energia dei protagonisti di questo indimenticabile cartone animato?

5.  __BRASILE__ – Eleganza, tradizione e passione. Il Brasile è tutto questo e chi ama il calcio non può che subire il fascino della Nazionale-simbolo dei Mondiali, quella contro cui ogni vittoria diventa leggenda. La storia ci ha consegnato il Brasile del 1970 come la squadra più forte di tutti i tempi. Oggi i tempi sono cambiati ma l’energia della Seleçao sembra immune ai cambiamenti e alle esigenze del calcio contemporaneo.