EF Magazine

Tre scintille, anzi quattro

Energy moment
29 Gennaio 2018
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2 min. di lettura

Tre scintille azzurre sbucano, veloci come razzi, da una fitta coltre di nebbia bianca. Hanno coraggio, grinta e sprigionano un’energia impetuosa. La loro tecnica, messa a punto con dedizione in faticose sessioni di allenamento, è impeccabile. Si chiamano Sofia, Federica e Nadia. Ce le ha fatte conoscere la storica impresa che le ha portate al trionfo nella libera di coppa del mondo. Ora, abbiamo l’impressione di vederle sciare da una vita.

Sono arrivate prima, seconda e terza. La loro tripletta, inaspettata quanto entusiasmante, ha tinto d’azzurro le piste innevate di Bad Kleinkirchhe. Tre pennellate decise che hanno rovesciato i colori dell’Italia sui tre gradini del podio. Una vittoria storica, un successo che incoraggia aspettative importanti a meno di un mese dai giochi invernali di Pyeongchang.

Provati dall’emozione e travolti dall’entusiasmo, però, ci siamo fatti sfuggire un dettaglio. Abbiamo dato per scontato che a scendere da quelle montagne fossero in tre. Eppure la loro energia valeva per quattro.

Ce ne siamo accorti soltanto alla fine. Dopo aver cantato l’inno alla squarciagola, Nadia Fanchini ha commosso tutti con la sua dedica alla sorella Elena che, pochi giorni prima, aveva annunciato di doversi fermare sulla strada del sogno olimpico per curare un tumore: «Una giornata fantastica per il nostro sci, una prestazione incredibile. Non è stato facile per me che vengo da una serie di infortuni e operazioni alle ginocchia e per quello che sta succedendo a mia sorella Elena. Ma è stata una grande impresa che dedico proprio a lei».